mercoledì 1 febbraio 2012

Quando ti dicono “Sii te stessa, o te stesso”, a quale te si riferiscono?

"Vivi come credi. Fai cosa ti dice il cuore, ciò che vuoi, una vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali. Canta, ridi, balla, ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita, prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi". Charlie Chaplin


(I compiti per tutti di Rob Brezsny 27 gennaio/2 febbraio 2011)

L'esortazione conosci te stesso è un motto greco (Γνῶθι σαυτόν, gnôthi sautón), iscritto sul tempio dell'Oracolo di Delfi e può ben riassumere l'insegnamento di Socrate, in quanto esortazione a trovare la verità dentro di sé anziché nel mondo delle apparenze. La locuzione latina corrispondente è Nosce te ipsum. La frase scritta sul tempio tradotta recita: “Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli Dei”.

Per comprendere davvero il significato di se stessi è indispensabile conoscersi compiutamente. Ma cosa significa conoscere se stessi? Sembra un circolo vizioso e può facilmente esserlo, ma può anche essere virtuoso, quando la domanda “Chi sono?”non è utilizzata per alimentare il “se stessi”, come avviene solitamente, ma per scoprire se stessi.

Sii te stesso significa Sii autentico? Essere se stessi significa Essere autentici? Cos’è l’autenticità? L’autenticità di chi? Chi sei veramente? E Realmente? Chi sono veramente?

Per me queste domande restano ancora insolute e il circolo è sicuramente vizioso e non virtuoso.


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